Anno del maiale

Ultimo segno dello zodiaco cinese: siamo entrati ieri nell’Anno del Maiale, ed in particolare il Maiale della Terra, dato che anche ciascun segno si iscrive in uno dei 5 elementi. Quest’anno e’ il momento della Terra, dunque, che regala al segno la popolarità fra gli amici, ed il loro aiuto nei momenti di difficoltà. Che, quest’anno, ci potranno essere proprio per i nati sotto quest’egida, dato che l’anno che corrisponde al proprio segno pare non essere mai molto fortunato: e’ ovvio, si offende di volta in volta Tai Sui, il dio dell’eta’. Ma portiamo pazienza, perché se si rimane calmi e concentrati sui propri obiettivi, e ci si avvale delle relazioni che il segno aiuta a creare, le cose si potranno affrontare con molta più’ tranquillità.

Nell’anno del maiale forse non si guadagneranno molti soldi, ma il maiale e’ un animale fortunato, ed allora sara’ possibile spenderlo, questo denaro, proficuamente, facendolo fruttare oculatamente e con uno sguardo al futuro. Sfide, coraggio, e successo.

Cosa dite, cosa facciamo in queste sere di inizio anno? Guardiamo il festival di Sanremo? O lo festeggiamo con gli amici, quelli veri, quelli che anche solo con il pensiero ci risollevano dagli affanni?

HARU no BUDO nel Tesino

La primavera ha accolto sfolgorante la prima edizione di un evento interessante: noi, che gia’ conosciamo i Gran Gala’ delle Arti Marziali, abbiamo potuto partecipare ad un’occasione simile anche nel Trentino, ed in particolare a Pieve Tesino, dove lo scorso week-end, 21 e 22 aprile, ha avuto luogo l’incontro di molte arti marziali per allenamenti condivisi.

Sui diversi tatami ogni scuola aveva un paio d’ore per introdurre la propria disciplina a chi volesse provare a conoscerla, e la formula, come gia’ in un’anteprima dello scorso anno, e’ stata decisamente indovinata.

L’asd Le tre distanze ha portato pochi atleti, purtroppo – ma c’erano in concomitanza gli esami nazionali di Viet Vo Dao e molti erano impegnati con stage e rotture di tavolette … La parte piu’ bella per noi, pero’, e’ stata che hanno potuto venire due allievi di fresca nomina di VTC, entusiasti del VVD che hanno provato in quest’occasione e che, sono certa, vorrebbero introdurre almeno nel riscaldamento delle lezioni …

E tanti bambini, (li fanno sempre piu’ piccoli), che hanno fieramente affrontato con la semplicita’ che li caratterizza ogni disciplina adattandosi e dandosi da fare, calati nel presente in un modo che tutti dovremmo imparare ad adottare.

Un ringraziamento caldo e dovuto va al Maestro Mario Spillere ed alla sua Accademia Fodoushin per l’impegno e l’entusiasmo profusi, ed al Maestro Ven Seiun per la disponibilita’ ed il supporto calmi ed efficaci.

L’importanza degli stages

Varsavia 2016

Un tema che mi sta a cuore e’  la ragion d’essere degli stages. Vi sono degli elementi noti e ormai forse (ma non per tutti) scontati: l’importanza di allenarsi intensivamente e a volte insieme a Maestri diversi, il privilegio di imparare forme fuori programma, l’entusiasmo di chi si avvicina alle Armi Tradizionali per la prima volta, la possibilita’ di approfondimento di temi gia’ conosciuti, la scoperta di elementi sempre nuovi all’interno degli insegnamenti gia’ in nostro possesso. 

Vi sono anche altre considerazioni, pero’, da fare. Con l’allargarsi della comunita’ del VTC, per esempio, spesso gli stages si tengono in luogo altro rispetto a dove si vive e si pratica usualmente. Questo si rivela solo raramente uno svantaggio: una volta usciti dal guscio, anzi, e’ uno degli elementi che attraggono maggiormente, che divertono, che operano quei cambiamenti che tanto si predica che facciano bene all’animo. Staccarsi dalla routine, fare un viaggio pur breve, allontanarsi dai soliti luoghi di azione: fa bene, aiuta nel coltivare quella flessibilita’ che il VTC tanto stimola. E, dato che in molti siamo sentimentali, si intrecciano legami nuovi con posti e persone, e subito diventano tradizione la cena in quel certo ristorante, la sauna nel tal centro benessere, la passeggiata o l’aperitivo a quella certa ora.

Come per l’assoggettarsi a sostenere un esame di VTC (il primo!), nessuno ha mai rimpianto di aver partecipato ad uno stage, mentre molti si sono rammaricati di non aver deciso il salto fuori dal nido della propria palestra e degli sguardi ormai abituati dei propri compagni di corso: come se delle persone sconosciute, nella stessa “barca” del VTC, si siano mai scandalizzate per errori o imprecisioni degli altri… E si impara anche questo, che e’ la simpatia il registro che regola e regge gli sguardi di ciascuno sia presente all’allenamento.

Quello che uno sa a livello conscio e razionale non corrisponde necessariamente alla percezione dello stesso concetto quando lo si coglie a livello inconscio, o quando lo si tocca con mano: Lo so, che agli stages si partecipa in tanti, si sostiene. Poi si va li’, e si e’ circondati da un centinaio di persone che hanno in comune magari solo questo, ma non e’ “solo” questo, e’ “addirittura” questo. E’ totalizzante, siamo li’ per quello, per quell’energia che viaggia dagli allievi di tutti i livelli agli istruttori di ogni grado e viceversa, riverberandosi dagli uni agli altri sempre nuova, arricchita, modificata nel sapore e nell’atmosfera. E allora, non importa, se non si e’ cosi’ bravi o anche se si e’ molto bravi ma ci si e’ dimenticati quella forma o non si sta riuscendo a memorizzare come al solito. Non importa, perche’ quello che rimarra’ dello stage e’ fatto forse solo del 30% della sequenza appresa, il resto e’ l’aver imparato ancora un po’ di piu’ ad imparare.

E infatti: cosa si impara dagli stages? Tecnica, naturalmente, sequenze e forme. E poi tutto il resto: la pazienza, con se stessi e con gli altri; la capacita’ di comunicazione, perche’ ci si confronta con chi spiega che a sua volta deve esporre con garbo ed efficacia quel che vuole proporre; la tolleranza, nel dividere lo spazio ed il tempo con tante altre persone, ognuna con le sue esigenze e peculiarita’; la concentrazione, che deve soccorrerci nel recepire e ricordare il piu’ possibile; la resistenza, fondamentale per non soccombere, se non allenati, a tante ore di allenamento intenso e complesso; la fiducia, all’inizio di tutto, nel fidarsi di chi invita a partecipare, anche “se solo alle prime armi”… Ognuno impara quel che gli compete: nuove forme, o resistere alla fatica, come insegnare quella certa tecnica, o come distendere l’atmosfera affaticata. E chi ha occhi attenti vede che negli stages si e’ tutti fondamentalmente allo stesso livello, perche’ a turno si puo’ essere allievi alla pari nell’apprendimento di una certa forma o di tecniche particolari.

E’ un’illusione come quella della professoressa Umbridge, di vedere “tante faccette felici” ?! Non credo. Gli stages sono sempre colmi di gioia, ed e’ la gioia che deriva dall’aver faticato insieme ad altri ed aver condiviso tanti momenti e i piu’ diversi, perche’ facenti parte di molteplici individualita’, caratteri, sense of humor, sguardi brevemente oscurati dalla fatica di una posizione seduta.. e sorrisi.

Gara Interregionale VVD

Pioggia di medaglie ieri, domenica 4 dicembre, al Palasport Ca’ Rasi di Padova, per la sezione di Trento della Palestra Bao Lan: 4 iscritti e 2 ori, 3 argenti, 3 bronzi!!

Mentre ancora si era immersi nella kermesse referendaria, tanti allievi, istruttori e maestri si sono ieri impegnati in una lunga giornata di arbitraggio e di gare: complimenti a Melissa Dellai ed Anna Ballico, solo per citare gli ori… 🙂

Piccole sezioni crescono… almeno nei risultati 🙂